Dalla storia di una nevrosi infantile (Caso clinico dell’uomo dei lupi) (1914): parte 4

Alcune osservazioni polemiche (7:524-35)

Un’analisi portata affondo è in grado di far emergere anche scene della prima infanzia, che però, sottolinea Freud, non sono la riproduzione di fatti realmente accaduti, che possono aver influenzato la vita successiva, sono in realtà formazioni fantastiche, rappresentazioni simboliche di desideri e interessi reali. Queste fantasie sorgono grazie alla tendenza regressiva che spinge ad evitare gli impegni del presente. L’influenza dell’infanzia agisce già nella fase d’inizio della formazione delle nevrosi, contribuisce cioè massicciamente a definire se e in quale punto il soggetto sarà in empasse quando dovrà affrontare i problemi reali della sua vita. La nevrosi sorta il quarto o quinto anno di età, dimostra soprattutto che le esperienze infantili in quanto tali tendono a generare una nevrosi. Nel caso clinico oggetto di questo scritto la scena primaria raffigura un coito tra i genitori, realizzatosi in una condizione molto favorevole per l’osservazione da parte del bambino. Prima del sogno piccolo più volte aveva potuto visitare delle greggi dove aveva visto grossi cani bianchi, soffermandosi verosimilmente anche quando questi animali avevano un rapporto sessuale. Ciò che emerse durante la notte del sogno, notte carica di eccitazione e attesa, fu una trasposizione sui genitori dell’immagine mnestica da poco acquisita  e quindi pregna di minimi dettagli, e, senza questo trasferimento di significato, probabilmente non si sarebbero avuti conseguenze affettive così pesanti per il soggetto. Lo spostamento sui genitori del coito tra i cani, non si realizzò per causa di qualche non meglio precisato processo di inferenza collegato alla verbalizzazione, ma per il fatto che il paziente ricercò nella sua memoria una scena realmente avvenuta, dove i genitori si mostrassero insieme, e che potesse essere connessa con la situazione del coito.

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Cfr. S. Freud, Totem e tabù e altri scritti 1912-1914, Opere di S. Freud, Vol. 7 Torino, Bollati Boringhieri, 2000