Quod Castrazionem

È il significante fallico che stabilizza l’essere del soggetto con l’identificazione ed ha a che fare con l’ideale dell’io: l’identificazione avviene grazie ad un gradino scavato dalla funzione fallica che indica un’assenza. Non è a partire da una “x” particolare che si può scrivere la funzione significante, cioè la scrittura . Non è a partire da un “uomo” che si può dire che l’uomo ha un rapporto con il godimento della funzione fallica. L’uomo è tale a partire da una funzione universale: tutti gli uomini Phi di x. A partire da una funzione universale. Tutti gli x sono Phi di x. Tutti gli uomini sono soggetti alla funzione fallica, alla funzione significante.  “Tutti gli uomini”  può essere letto come “tutto uomo”. L’uomo è in rapporto con la funzione fallica in quanto è “tutto uomo”. Touthomme in italiano potrebbe essere tradotto con “vero uomo”, che non esiste, non è a partire da una esistenza. Non può un uomo essere un uomo a titolo di vero uomo. Può esserlo soltanto a titolo di un significante che indica questa “uominità”, non a titolo di una esistenza, ma a titolo di un significante. L’essenza (che si differenza dall’esistenza), ha a che fare solo con il discorso, non è dell’esistenza. Laddove entra in gioco come significante ci entra solo quod castrazionem, solo attraverso il fatto che un significante che non significa niente, in quanto ha il rapporto con il godimento fallico che è il godimento interdetto che passa attraverso la parola, passa tra le parole. Phi è un vuoto, un gradino scavato. Quod castrazionem indica un vuoto, un’interdizione. Questo insieme universale è per forza vuoto. Il padre è una costruzione mitica, il padre è colui che è in grado di godere, è colui che ha un rapporto con il godimento che non è della parola. È dalla negazione di “ogni uomo phi di x” che prende origine il fantasma.