Osservazione su un caso di nevrosi ossessiva (1909): parte 4

Considerazioni teoriche: alcuni caratteri generali delle formazioni ossessive (1909, 6:55-60)

Le ossessive possono essere concepite come desideri, impulsi, tentazioni, valutazioni, dubbi, imposizioni e divieti. Ci sono delle formazioni psichiche che si contrappongono ai pensieri ossessivi che non sono dei ragionamenti del tutto razionali, ma un intreccio di due specie di pensieri: sintetizzano alcuni tratti dell’ossessione che combattono, collocandosi, attraverso la ragione stessa, sul versante del pensiero patologico. I paziente stessi non conoscono l’esatta enunciazione delle loro ossessioni. I pensieri ossessivi risultano deformati come i pensieri onirici prima di assumere la forma del contenuto onirico manifesto.


Considerazioni teoriche: vita pulsionale dei nevrotici ossessivi (1909, 66-75)

Per comprendere le forze psichiche alla base di questo caso clinico, è necessario ricordare le parole che il paziente ha detto sulle cause dirette della sua malattia sia nell’età adulta che nell’infanzia. La malattia si scatenò verso i vent’anni, quando il soggetto si trovò di fronte alla tentazione di sposare una donna diversa da quella da tanto tempo amata. Evitò ogni scelta connessa a questo conflitto, rinviando tutte le azioni necessarie per realizzare questo desiderio ed è da questa fase che emerse la nevrosi. Come è dimostrato da un certo numero di analisi dei nevrotici ossessivi, Freud evidenza che il rapporto tra amore e odio, proprio come quello che è emerso in questo paziente, è una delle caratteristiche più importanti della nevrosi ossessiva. Il dubbio che ingenera incertezza connessa alle misure per difendersi, la loro continua ripetizione, finalizzata ad eliminare questa incertezza. Il dubbio in definitiva rende queste misure inattuabili proprio come quella scelta d’amore, inizialmente inibita. La coazione è un tentativo per bilanciare il dubbio e correggere le condizioni inaccettabili di inibizione di cui il dubbio stesso ne è la testimonianza. Una certa regressione, fa sì che il posto della decisione finale viene sostituito da tutta una serie di atti preparatori, il pensare sostituisce il fare: uno dei pensieri preliminari all’azione si impone con forza. Le ossessioni sono rappresentazioni che regressivamente finiscono per sostituire le azioni.
Appendice: appunti di lavoro del 1907-08 (1909, 6:76-124)Il giorno 10 ottobre 1907, ottava seduta, Freud scrive che il paziente vuole parlare delle sue ossessive. La scrittura delle note riferite alle sedute continua fino al 20 gennaio 1908, giorno in cui Freud termina il suo scritto. Dagli appunti emergono via via le resistenze e i numerosi sogni del paziente. Sono annotate e commentate le varie fasi di onanismo o di astinenza dall’onanismo, che il paziente attraversa: Freud si sofferma sul ruolo svolto dal padre e spiega il collegamento fra topi, vermi e pene. Il paziente ha avuto molti problemi con i suoi amici per questioni di denaro, e sarebbe stato davvero spiacevole per lui se l’analisi fosse andata a finire proprio sulle faccende di denaro. I “topi” e il denaro si collegano tra loro in modo particolare.

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Cfr. S. Freud, Casi clinici e altri scritti 1909-1912, Opere di S. Freud, Vol. 6, Torino, Bollati Boringhieri, 2003