Inibizione, sintomo e angoscia (1925): parte 5

7 (1925, 10:273-79)

Nelle zoofobie l’Io agisce in opposizione ad un investimento libidico oggettuale dell’Es poiché, se vi cedesse, ciò per l’Io comporterebbe il pericolo dell’evirazione. La spinta aggressiva è legata fondamentalmente alla pulsione di distruzione. L’Io, attraverso l’istanza del piacere-dispiacere, ogni che volta riconosce la minaccia di evirazione, dà un segnale di angoscia e inibisce il pericoloso processo d’investimento nell’Es. Il timore della castrazione si aggancia ad un oggetto differente, attraverso un simbolismo deformato: l’essere morso dal cavallo o dal lupo, invece che essere divorato dal padre. La fobia si fonda su una proiezione. Essa sostituisce una minaccia pulsionale interna con una minaccia percettiva esterna. L’angoscia connessa alle zoofobie rappresenta una reazione affettiva dell’Io alla minaccia dell’evirazione. La fobia emerge usualmente dopo che in specifiche condizioni, in casa, per strada, in piazza ecc., si vive un primo attacco d’angoscia. L’angoscia è una risposta a una situazione minacciosa. Essa non emerge se l’Io si dà da fare  per evitare o sottrarsi a quella situazione. I sintomi sorgono per evitare il pericolo annunciato dall’emergere dell’angoscia. Le nevrosi traumatiche si comprendono a partire dall’individuazione di un nodo sessuale, come del resto accade anche nel narcisismo, dove è prevalente la natura libidica della pulsione di autoconservazione. Nell’inconscio non è presente il concetto di “annientamento della vita”. Poiché l’inconscio concorre alla formazione delle nevrosi narcisistiche, l’angoscia di morte dovrà essere considerata come qualcosa di assimilabile all’angoscia di castrazione: l’Io reagirebbe all’abbandono da parte del Super-Io. Attraverso gli avvenimenti che conducono alla nevrosi traumatica si rompe la difesa esterna contro gli stimoli, e pertanto  diverse quantità di eccitamento irrompono nell’apparato psichico.

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Cfr. S. Freud, Inibizione, sintomo e angoscia e altri scritti 1924-1924, Opere di S. Freud, Vol. 10, Torino, Bollati Boringhieri, 2000