Riprendiamo il discorso di ieri. Il tempo. L’atto analitico è un modo di maneggiare il tempo. La grande difficoltà del nostro lavoro nelle istituzioni è quello di creare un sintomo. Questa non è l’epoca in cui si liberano i soggetti dai loro sintomi. Siamo nell’epoca in cui è necessario creare i sintomi.
Nel caso dell’iperattività è necessario un rientro nel tempo. Il tutto e subito iperattivo e senza attenzione. Senza anticipazione, un tutto e subito sempre presente. C’è un disturbo di attenzione, perché sono nell’immediato, senza passato e senza futuro. In un immediato permanente. In un tempo illogico. Senza logica temporale. L’iperattivo è in un tempo logico ricondotto all’istante di vedere permanente. Un istante di vedere permanente, in un non-tempo-non-luogo (Arendt).
E’ il mercato senza abisso, in questo istante eternizzato, a servizio di un plusgodere senza fine. Gli oggetti plusgodere sono oggetti senza storia. Oggetti fuori da una logica temporale, senza passato e senza futuro.