Un modo unidimensionale

Donald Meltzer, appartenente alla scuola kleiniana, forte di una lunga esperienza clinica, individua come qualità specifica dei bambini autistici l’essere “gettati” in uno spazio non proprio e alieno, estraneo, vuoto. Entro questa particolare dimensione spazio-temporale il bambino autistico vive quel fenomeno che Meltzer definisce “smantellamento”, in virtù del quale egli è incapace di contenere e differire il proprio desiderio, realizzando in questo modo una condizione in cui quest’ultimo si frammenta nella scomposizione oggettuale, così che, una sola delle componenti dell’oggetto cattura una sola delle componenti della “sensorialità smantellata”. L’autismo infantile, che seguendo questa prospettiva si caratterizza la difficoltà nel differenziare il dentro dal fuori del Sé, l’interno dall’esterno degli oggetti, trova una sua spiegazione, nella tendenza a fondersi con una sola delle componenti dell’oggetto, proprio per sopperire all’incapacità di filtrare i dati sensoriali e di trattenere i contenuti mentali di un oggetto esterno. E’ come se il bambino autistico vivesse in un mondo “unidimensionale”, dove manca lo spazio interno del Sé e dell’oggetto: uno stato privo di mente.

Elaborare una teoria per spiegare l’autismo ci rende consapevoli di tutta l’inadeguatezza terminologica e le limitazioni dei procedimenti logici, spesso troppo limitati per sostenere un reale confronto con quel processo che va al di là della nostra comprensione e delle nostre stesse leggi scientifico-metodologiche. L’autismo sembra appartenere al primordiale, al preverbale, alla sensorialità: dimensioni che appaiono afferrabili concettualmente attraverso metafore e mediante l’immaginazione, piuttosto che col pensiero critico (Brutti, C., Parlani, R., 1988).

Le difficoltà a relazionarsi con i bambini autistici, secondo Meltzer, è dovuta al fatto che, il terapeuta, dovrà confrontarsi con un condizione inusuale: abbandonare il proprio mondo a tre dimensioni, mettere da parte la propria esperienza per entrare in contatto con un mondo privo di significato e privo di processi mentali (Meltzer, D.,  Bremner, J., Hoxter S., Weddel, D., & Wittenberg, I., 1975).

 

Bibliografia

Brutti, C. & Parlani, R. (1988). Dall’autismo propriamente detto al post-autismo. Quaderni di Psicoterapia Infantile, 18, 244-254.

Meltzer, D. & Harris, M. (1994). A psychoanalytic model of the child-in-the-family-in-the-community. In Sincerity and Other Works. Collected Papers of Donald Meltzer. London: Karnac Books.