Oggetti autistici

Gli studi nel campo dell’autismo e delle psicosi infantili si sono arricchiti del contributo dato dalla Scuola Psicoanalitica Inglese. In particolare, ricordiamo Frances Tustin, che ha condotto delle ricerche sulle fasi dello sviluppo infantile molto precoci. Tustin sostiene che le psicosi infantili e, nella fattispecie l’autismo, sono legate, sia ad un anomalia delle cure materne, che ad una capacità di fare buon uso della figura materna da parte del bambino (Tustin, F.  1990), che causerebbe una rottura troppo precoce del legame madre-bambino, in un’epoca in cui il bambino non è in grado di fronteggiare ancora tale separazione che, pertanto, viene vissuta come una rottura della continuità corporea o addirittura come una perdita di una parte del proprio corpo. Il bambino mette in atto allora delle “protezioni manipolatorie” e reattive, non concettualizzate e basate essenzialmente sulle sensazioni del proprio corpo, per costruirsi una sorta di bozzolo protettivo, forme sensoriali autistiche, “oggetti autistici”, ossia oggetti fatti dalla propria pelle (Tustin, F., 1981). La sicurezza dell’“holding” viene pertanto spezzata precocemente e il bambino inerme è lasciato solo a sostenere paure intollerabili. In queste condizioni il bambino tende ad usare il suo corpo come se fosse quello della madre, e quello della madre come se fosse il suo: non riesce a procurarsi la protezione, rimanendo indifferenziato o confuso con lei (Tustin, F.,  1972).

 

Bibliografia

Tustin, F. (1990). The Protective Shell in Children and Adults. London: Karnac Books (tr. it. Protezioni autistiche nei bambini e negli adulti. Milano: R. Cortina, 1991).

Tustin, F. (1981). Autistic States in Children. London: Routledge and Kegan Paul  (tr. it. Stati autistici nei bambini. Roma: Armando Editore, 1983.

Tustin, F.  (1972). Autism and Childhood Psychosis. London: Hogart Press (tr. it. Autismo e psicosi infantile. Roma: Armando, 1975).