Un disturbo di deficienza ambientale

Donald Winnicott ha contribuito in modo decisivo allo studio dei processi di sviluppo, seguendo una prospettiva che considera sia lo sviluppo naturale che quello patologico del bambino. Allontanandosi dalla teoria freudiana, ne dà una visione molto personale, rielaborandone alcuni concetti. Winnicott ha sempre rifiutato qualsiasi collocazione culturale, ritenendo che, ogni caso clinico, comporti una modalità di intervento singolare, specifica, in quanto vero e proprio unicum irripetibile. Egli definisce la psicosi come “un disturbo di deficienza ambientale” (Winnicott, D. W.,  1958), che causa il deterioramento nel funzionamento del Sé, attribuendo quindi un significato particolare ai processi di separazione dei primi mesi di vita e introducendo il concetto di “fase transizionale” che, com’è noto, si colloca tra il momento in cui il bambino è incapace di accettare la realtà e il mondo esterno. Incapacità dovuta alle ansie d’annientamento che ne derivano che emergono nel momento in cui inizia a maturare la sua attitudine, via via sempre maggiore, di accettare il mondo esterno, attitudine che, nei casi di psicosi, non maturerà mai fino in fondo.

Nella prima fase, la madre ricopre un ruolo essenziale giacché, in base alla “preoccupazione materna primaria”, è in grado di adattarsi sufficientemente ai bisogni del bambino, promuovendo in lui il sentimento della continuità dell’essere (Winnicott, D. W., 1965). Nel momento in cui il bambino sperimenta la disillusione e dunque la separazione dalla madre, per Winnicott, si realizza la rottura affettiva, inevitabile durante le cure, che non dovrebbe essere vissuta dal bambino come annullamento del Sé, ma dovrebbe invece favorire la nascita della consapevolezza fra il “Sé emergente” e l’altro da Sé. La psicosi infantile, secondo quest’autore, s’inserisce proprio in questo delicato momento di transizione, laddove per le (possibili) carenze materne, il bambino sente la minaccia di annientamento da parte dell’ambiente, trovandosi incapace di stabilire relazioni con la realtà esterna. Fondamentale, nel disturbo psicotico, è quella condizione che incontriamo nel passaggio tra una prima fase evolutiva, caratterizzata dall’inconsapevolezza del bambino circa la propria esistenza come separata dall’altro, ed una seconda fase, in cui tale consapevolezza emerge come distinzione fra il proprio Sé e l’altro da Sé.

 

Bibliografia

Winnicott, D.W. (1958). Through Paediatrics to Psycho-Analysis. London: Hogart Press, (tr. it. Dalla pediatria alla psicoanalisi. Firenze: Martinelli, 1975).

Winnicott, D.W. (1965). The Maturational Processes and Faciliting Environment. New York: Int. Univer. Press (tr. it. Sviluppo affettivo e ambiente. Roma: Armando, 1970).