(1923, 9: 611-15)
La nevrosi si produce dal conflitto generatosi tra l’Io e il Es. Anche la psicosi si origina dal perturbamento dei rapporti tra Io e mondo esterno. La psicoanalisi ha dimostrato che le nevrosi di traslazione si formano perché l’Io, trovandosi di fronte ad una spinta pulsionale nell’Es, non lo accetta né ne favorisce lo sfogo motorio, impedendo di fatto l’accesso a quell’oggetto che costituisce la meta obiettivo di quella spinta. L’Io si difende dalla spinta pulsionale attraverso il meccanismo della rimozione. Il rimosso si aggancia ad una rappresentazione sostitutiva, il sintomo. L’Io si sente minacciato da questo intruso continuando contro il sintomo la lotta ingaggiata per proteggersi dal moto pulsionale. La causa comune alla base di una psiconevrosi o di una psicosi è una frustrazione, ovvero il non riuscito appagamento di uno di quei incontrollabili desideri infantili che hanno radici profonde fin nella nostra filogenetica. La patologia può prendere due strade, l’Io resta dipendente dal mondo esterno riducendo gli effetti dell’Es, in questo caso avremo una nevrosi di traslazione, oppure l’Io si lascia soggiogare dall’Es e per questo strappare dalla realtà, come accade nelle psicosi. Le psiconevrosi narcisistiche, a differenza delle nevrosi e delle psicosi, sono incentrate su un conflitto tra l’Io e il Super-io. Le nevrosi e le psicosi traggono origine dai conflitti dell’Io con le diverse istanze che lo dominano. Freud sottolinea l’importanza di studiare in quali condizioni e per quali vie l’Io riesce ad affrontare questi conflitti che persistono anche senza ammalarsi. Sicuramente, in questo nuovo campo di ricerca, si troveranno implicati tra gli altri, due fattori decisivi: i rapporti economici, ovvero l’intensità connessa alle varie tendenze in lotta tra loro, e la capacità dell’Io di impedire la rottura modificando sé stesso.
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Cfr. S. Freud, L’Io e l’Es e altri scritti 1917-1923, Opere di S. Freud, Vol. 9, Torino, Bollati Boringhieri, 2000.