Io ideale

Formazione psichica distinta dall’Ideale dell’Io. È definito come ideale di onnipotenza narcisistica modellato a partire dal narcisismo infantile.

Il termine Idealich si incontra in Introduzione al narcisismo (1914) e in L’io e l’Es (1923) e non c’è mai una chiara distinzione teorica tra Ideale dell’Io e Io ideale.

Alcuni autori (Numberg) concepiscono l’Io ideale come una formazione anteriore al Super-Io, ossia un’Io disorganizzato che si sente unito all’Es e che è mancante di qualcosa che possa differenziarlo da quest’ultimo: è una condizione ideale e narcisistica alla quale l’io aspirerebbe. Aspirazione che, soprattutto nelle psicosi, si realizzerebbe.

Altri autori (Lagache) distinguono tra gli aspetti identificativi, tipici dell’Io ideale, e quelli riconducibili alla coppia “Ideale dell’Io – Super-Io”. Si tratterebbe in questo caso di una formazione inconscia narcisistica che però non si traduce in un’unione tra l’Io e l’Es, ma è caratterizzato da un’identificazione primaria con la madre onnipotente. In questo caso, l’Io ideale, funge da supporto ad una “identificazione eroica” con personaggi inconsueti e straordinari: grandi personaggi storici, indipendenti, orgogliosi ed eccezionali. Seguendo questa linea teorica sembrerebbe che, la costituzione dell’Io ideale, abbia delle conseguenze sado-masochistiche, ovvero la negazione dell’altro connessa all’affermazione di sé (identificazione con l’aggressore).

Il punti sul quale tutti gli autori sono d’accordo è che, l’Io ideale, è una formazione inconscia nel quale convergono le spinte narcisistiche.

Freud colloca all’origine delle istanze ideale, l’idealizzazione attraverso la quale il soggetto desidera riappropriarsi della condizione di onnipotenza narcisistica infantile. È in questo contesto che introduce il termine “Io ideale”.