Alcol e giovani (2)

Manuale di alcologia – Parte Seconda: aspetti clinici 92. Un’indagine nazionale sui giovani e l’alcol condotta dalla DOXA nel 1992[i] ha raccolto le opinioni di 2.000 giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni. I risultati sono confortanti: rilevano infatti un atteggiamento complessivamente moderato ed equilibrato nei confronti delle bevande alcoliche. In particolare solo il 2% dei giovani presenta un comportamento di abuso conclamato e quindi tale da caratterizzare il gruppo “a rischio”, circa il 74% ha bevuto almeno 1 volta negli ultimi tre mesi, sono più scolarizzati della media e legati alla cultura giovanile del nostro tempo. Si sono riscontrate differenze tra i sessi e nonostante la generale tendenza ad un livellamento dell’abitudine a bere il consumo è prevalentemente maschile (84% dei maschi, 64% delle femmine), inoltre le femmine hanno espresso maggiormente opinioni antialcoliche rispetto ai maschi i quali attribuiscono all’alcol un forte legame con il divertimento e la conquista. Si è rilevato un abbassamento dell’età di inizio così come anche altre ricerche nazionali evidenziano intorno ai 13-14 anni. I dati relativi all’età di inizio sono confermati anche da altri studi internazionali.

Sul WEB www.alcoholfreechildren.org viene richiamata l’attenzione su quelli che si indicano come costi nascosti del bere fra i 9 ed i 15 anni[ii]: tutte le fonti ufficiali (sanità pubblica, scuola, polizia, servizi preventivi) informano circa l’aumento del bere fra i giovanissimi. In un recente sondaggio il 78% di coloro che hanno risposto ha dichiarato che i consumi alcolici fra gli adolescenti costituiscono un problema serio per gli USA e che rispetto a 10 anni or sono l’iniziazione al bere comincia in età sempre più minore.

Malgrado le restrizioni legali alla somministrazione di alcolici ai minorenni è molto facile, o talvolta piuttosto facile, avere accesso a bevande alcoliche. Il costo di questi consumi adolescenziali è di almeno 58 bilioni di dollari.

Si è costituito un movimento di Leadership to Keep Children Alcohol Free. Uno studio sui riflessi econometrici dei consumi alcolici fra i giovani è stata condotta dal Centro Svedese di Economia Sanitaria[iii] su 833 giovani in età 12-18 anni. Si è partiti dalla analisi di alcuni fattori che possono influire sulle abitudini potatorie precoci vale a dire:

a) genitori disposti a concedere e a fornire alcolici;

b) vivere con un solo genitore che rimane sempre a casa;

c) vivere con genitori entrambi disoccupati;

d) aver ricevuto informazioni ed educazione nei confronti dell’alcol, dei narcotici e del tabacco.

Si sono analizzati separatamente i consumi di birra, vino e superalcolici applicando accurate tecniche econometriche.

Ora l’avere i “genitori permissivi” favorisce il consumo sia di vino, sia di birra che di superalcolici, anche consumi intensi. Lo stesso dicasi per il fattore “disoccupazione del padre” come sintomo di un legame familiare fragile[iv].


[i] Osservatorio Permanente.Quaderno n°2, 1992

[ii] The leadership to keep alcohol free: the hidden costs of childhood drinking, www-alcoholfreechildren.org

[iii] Lundborg P.: Young people and alcohol: an econometric analysis, Addiction, 97: 1573  82, 2002

[iv] Ibidem