Totem e tabù (1912-13): Il tabù e l’ambivalenza emotiva (2)

La psicoanalisi rappresenta sicuramente uno strumento prezioso per lo studio dei tabù. L’analogia evidente tra i divieti ossessivi, tipica degli individui nevrotici e i tabù, la ritroviamo nel fatto che i divieti sono, al pari dei tabù, ingiustificati e incomprensibili se proviamo ad indagare la loro origine. Ciò che il nevrotico si vieta è essenzialmente il contatto, proprio come accade nel tabù: è da qui che si origina la cosiddetta paura del contatto. La caratteristica più pregnante dei divieti ossessivi è la loro straordinaria “spostabilità”. Proprio come accade per le proibizioni prodotte dal tabù, i divieti ossessivi provocano grandi privazioni e restrizioni nella vita di coloro che vi si assoggettano. Parte di queste rinunce possono essere superate esercitando determinate azioni che il soggetto è in qualche modo obbligato a compiere e che pertanto avranno carattere coatto: sono azioni ossessive, atti punitivi e di espiazione, con finalità di difesa e di purificazione. Freud definisce “fissazione psichica” il conflitto costante che si realizza tra divieto e pulsione. Il tratto caratterizzante di questa configurazione psicologica è riconducibile all’ambivalenza dell’individuo verso un certo oggetto, più precisamente verso una certa azione che lo riguarda. La “spostabilità” del tabù, esprime quella tendenza della pulsione inconscia a spostarsi, per via associativa, su oggetti sempre nuovi, tendenza che la psicoanalisi ha dimostrato essere tipica nella nevrosi. La violazione di un tabù può essere riparata attraverso l’espiazione o penitenza, che si traduce in una rinuncia a un bene o a una libertà. Il rispetto della prescrizione imposta dal tabù è già di per sé, una privazione di qualcosa di desiderabile. Riassumendo, il tabù è un divieto imposto dall’esterno, da qualche autorità volto a regolamentare le bramosie più intense degli uomini. La spinta a trasgredire il tabù continua ad essere presente nel loro inconscio. Gli uomini che rispettano il tabù presentano un atteggiamento ambivalente verso ciò che il tabù vieta e limita.