Totem e tabù (1912-13): Animismo, magia e onnipotenza dei pensieri (3-4)

Secondo Freud, l’uomo ha elaborato, nel corso della storia, tre sistemi di pensiero, ovvero tre grandi concezioni del mondo: quella animistica (mitologica), quella religiosa e per finire quella scientifica. La prima è stata quella animistica. La psicoanalisi  ritiene che gli uomini si siano impegnati nella creazione del loro primo sistema universale certamente non per una mero desiderio di speculazione. Freud sostiene che, è stato il bisogno pratico di padroneggiare il mondo ad aver alimentato lo sforzo speculativo. Il sistema animistico infatti è corredato da insieme di istruzioni finalizzato ad assoggettare cose, animali, uomini o spiriti. Tali istruzioni sono conosciute con i nomi di “incantesimo” e “magia” e possono essere considerate le tecniche dell’animismo. Per incantesimo si intende fondamentalmente l’arte di influenzare gli spiriti, trattandoli come se fossero uomini, cioè placandoli, accordandoseli, ingraziandoseli, intimorendoli, togliendoli il loro potere, assoggettandoli alla propria volontà ecc. . La magia invece prescinde dagli spiriti, in quanto deve servire a diversi scopi: dominare la volontà dell’uomo, assoggettare i fenomeni naturali, proteggere da nemici e dai pericoli, conferire il potere di danneggiare i nemici. Tra le tecniche di magia più diffuse per colpire un nemico c’è quella che consiste nel farsi un’effigie di lui con un materiale qualsiasi e da quel momento, ciò che viene fatto all’immagine accadrà anche al nemico. Un’altra tecnica di magia molto usata è quella in cui, venuti in possesso dei capelli, unghie, parti degli abiti del nemico, si compie un atto ostile contro questi oggetti. Il principio alla base della magia e del pensare animistico è quello della “onnipotenza dei pensieri”.