Psicologia delle masse: approfondimenti (3)

In psicologia delle masse, l’enigma in gioco è “che cosa è una massa?”. Che cosa è questo fenomeno così determinante sulla scena politica e sociale? Freud concepisce la psicologia individuale fin dall’inizio come psicologia sociale. È l’idea che struttura tutto il testo. Sin dall’inizio l’individuo si struttura a partire da un altro, questa interazione è tale che non c’è differenza tra intrapsichico e interpsichico.

Nelle masse organizzate, come l’esercito e la chiesa, il rapporto con il capo è un rapporto di amore. Il cemento che tiene uniti il gruppo è il sentirsi amati dal capo. È il fulcro che rassicura e tiene uniti il gruppo. Lo stesso amore che ricevono dal capo lo riverseranno tra i fratelli. La libido è ciò che tiene uniti la massa in una direzione verticale e orizzontale.

È possibile che il posto che ricopre un capo sia ricoperto da un’idea. È la differenza che c’è tra un capo e un discorso. Il capo incarna molto bene quel discorso. Freud diversifica i due tipi di masse, una primaria, disorganizzata, ed una secondaria, organizzata. I due meccanismi alla base della masse sono l’identificazione e la suggestione.

L’identificazione con il padre è quella che riguarda l’essere. È  la risposta alla domanda “chi sono?”. Un desiderio di identificazione che trova una prima identificazione al padre. Questa identificazione primaria, che è diretta verso un oggetto esterno, sarà successivamente rielaborata e rimaneggiata nel corso dell’evoluzione psichica, nel passaggio del complesso di Edipo. L’identificazione primaria con il padre è l’identificazione con un oggetto esterno che deve essere introiettata. Ma per fa sì che ciò avvenga, per introiettarla, è necessario staccare qualcosa dalla persona in carne ed ossa. Questo passaggio è quello che Freud descrive come scalino all’interno dell’io, una prima impressione, impronta: da questa impressione si scava uno scalino, uno scarto che crea un posto vuoto, è un gradino che tiene in sé la traccia di tutte le qualità che caratterizzano il padre e che Freud chiama l’ideale dell’io. È una prima dinamica in cui l’ideale dell’io inizia ad abbozzarsi. Si depositano lì quei tratti che caratterizzano il padre, una tradizione, una cultura, il simbolico di una tradizione che ha preceduto la nascita di questo individuo.

Ciascuno è membro e partecipa a tante masse organizzate: chiesa, stato, classe sociale ecc., sono masse a cui appartiene e ciascuna di esse si appoggia a questo scalino scavato dal padre. Tanto più l’individuo avrà la possibilità di costruirsi una personalità sfaccettata, variegata, tanto più avremo un ideale composito, tanto più saremo originali. Tanto più questo scalino sarà scavato, tanto più questo vuoto rappresenterà un solido punto di appoggio. L’ideale sarà solido e sviluppato.

Affinché ci sia una rimozione è necessario che ci sia un ideale dell’io, ovvero il gradino dovrà essere abbastanza  scavato. Un’Edipo non attraversato, uno scalino non scavato, una rimozione non avvenuta, rischia di creare le condizioni per una psicosi: è proprio ciò che troviamo alla base delle masse. Una sorta di psicosi generalizzata.

L’innamoramento normale è il mettere l’oggetto al posto dell’io. L’innamoramento è fondamentalmente narcisistico. Si vuole includere l’altro nel proprio io. Ci possono essere dei casi di innamoramenti in cui l’oggetto non si limita ad essere incluso nel proprio io ma che viene messo al posto dell’ideale dell’io, è il caso dell’ipnosi. L’ideale dell’io non è l’io è l’ideale a cui l’io tende ad arrivare. L’oggetto esterno, nel caso dell’innamoramento è messo nella posizione di ideale, è messo nella posizione di ideale dal quale ci si guarda. Quello è l’ideale che vorrei essere.

La formula della massa è: