L’Io e l’Es – passi antologici

Fonte: S. Freud, L’Io e l’Es e altri scritti 1917-1923, Opere di Sigmund Freud, Torino, Bollati Boringhieri, 2000, (rist. 2006) – Vol. 9: 491-520, 1922

[493-494] tuttavia, comunque si costituisce in seguito la resistenza del carattere agli influssi degli investimenti oggettuali abbandonati, gli effetti delle prime identificazioni prodotte in tenerissima età risulteranno generali e persistenti. Questo ci riporta alla formazione dell’ideale dell’Io, giacché dietro ad esso si cela la prima e più importante identificazione dell’individuo, quella col padre della propria personale preistoria. A tutta prima tale identificazione non sembra essere la conseguenza o l’esito di un investimento oggettuale, bensì qualcosa di diretto, di immediato, di più antico di qualsivoglia investimento oggettuale. Tuttavia le scelte oggettuali appartenenti al primo periodo sessuale, e riguardanti il padre e la madre, sembrano risolversi, nel caso di un decorso normale, in una identificazione di questo genere, che in tal modo rafforza l’identificazione primaria […]

[494] Il caso più semplice si struttura, per il bambino di sesso maschile nel modo seguente: egli sviluppa assai precocemente un investimento oggettuale per la madre, investimento che prende origine dal seno materno e prefigura il modello di una scelta oggettuale del tipo “per appoggio”; del padre il maschietto si impossessa mediante identificazione. Le due relazioni per un certo periodo procedono parallelamente, fino a quando, per il rafforzarsi dei desideri sessuali riferiti alla madre e per la costatazione che il padre costituisce un impedimento alla loro realizzazione, si genera il complesso edipico. l’identificazione col padre assume ora una coloritura ostile, si orienta verso il desiderio di toglierlo di mezzo per sostituirsi a lui presso la madre. Da questo momento in poi il comportamento verso il padre è ambivalente; sembra quasi che l’ambivalenza, già contenuta nell’identificazione fin dal principio, si faccia manifesta. l’impostazione ambivalente verso il padre e l’aspirazione oggettuale esclusivamente affettuosa riferita alla madre costituiscono per il maschietto il contenuto del complesso edipico nella sua forma semplice e positiva. […]

[496] Si può dunque supporre che l’esito più comune della fase sessuale denominata del complesso edipico sia il costituirsi nell’Io di un lascito di queste due identificazioni in qualche modo fra loro congiunte. Questa alterazione dell’Io conserva la sua posizione particolare contrapponendosi al restante contenuto dell’Io come ideale dell’Io, o Super-io[…]