Frammento di un’analisi d’isteria (1901)

Freud inizia con il sottolineare che le cause dell’isteria vanno trovate nella vita psicosessuale del soggetto e i sintomi isterici esprimono i desideri rimossi inaccettabili per la persona.Il caso si articola a partire da due sogni ed il trattamento non più di tre mesi e non fu portato a termine perché, ad un certo punto del trattamento, la paziente volle interromperlo.

Lo stato clinico (311-352)

La ragazza aveva diciotto anni, e la sua famiglia era composta dai genitori e da un fratello di quasi venti anni. Il padre, persona molto intelligente, era dotato di forte personalità. Dora era molto legata a lui ed ogni azione del padre e alcune componenti del suo carattere, avevano un notevole influsso su di lei. Il legame con il padre si rafforzò ancora di più per le numerose malattie cui il padre era stato affetto sin da quando lei aveva sei anni. La giovane mostrava sintomi nevrotici fin da otto anni: difficoltà di respiro, in alcuni frangenti con crisi acute. Freud la visitò per la prima volta quando lei aveva sedici anni, ed allora  soffriva di raucedine e tosse. Le attenzioni amorose del signor K. ed il conseguente sentirsi offesa, per Freud e Breur rappresentavano la causa fondamentale della formazione dell’isteria. I tre sintomi, nausea, senso di oppressione alla parte superiore del corpo e l’orrore per gli uomini impegnati in teneri colloqui, sembra essere causati da questa esperienza con il signor K. In seguito Freud prende in esame i seguenti fattori alla base della sua patologia: il legame tra Dora e il padre, il signor K. e la signora K., e la relazione tra il padre di Dora e la signora K.

Il primo sogno (353-378)

“ln una casa c’è un incendio. Mio padre è in piedi davanti al mio letto e mi sveglia. Mi vesto rapidamente. La mamma vorrebbe ancora salvare il suo scrigno dei gioielli, ma il babbo dice: “Non voglio che io e i miei due bambini bruciamo a causa del tuo scrigno dei gioielli.” Scendiamo in fretta, e appena sono fuori mi sveglio.” Freud cerca di trovare una connessione tra il luogo dove Dora ebbe l’esperienza con il signor K. e il suo sogno ricorrente, inoltre egli sottolinea che l’espressione “Scrigno dei gioielli” è spesso usata per riferirsi al genitale femminile. Il sogno sembrava esser connesso ad una idea e si ripeteva ogni notte finché quel pensiero non trovò la sua realizzazione. L’idea era questa: “Dovrò andare via da questa casa dove la mia verginità è a rischio; partirò con mio padre e domattina mi cautelerò affinché non venga sorpresa mentre mi vesto.” Il sogno sembra rappresentare la reazione ad un’esperienza emozionante che risveglia un ricordo di un’esperienza analoga avvenuta nel passato. È il ricordo della scena del bacio nel negozio e il conseguente senso di nausea.

Il secondo sogno (379-392)

Fece un secondo sogno anche in questo caso sembra essere collegato con dei fatti accaduti durante i giorni precedenti: “Mi aggiro per una città che non conosco, vedo strade e viuzze che non mi sono familiari.”Giungo poi in una casa dove abito, vado nella mia camera e trovo lì una lettera della mamma. Mi scrive che, poiché sono fuori casa all’insaputa dei genitori, non aveva voluto scrivermi che il babbo era malato: ‘Adesso è morto e, se vuoi, puoi venire.'” L’interpretazione che ne da Freud mette in evidenzia come questo sogno esprima il desiderio di vendetta verso il padre. Questa prima scena onirica nasconde, secondo Freud, una fantasia di deflorazione e cioè un uomo che tenta di entrare nel genitale femminile. Inoltre Dora racconta che nel sogno, mentre era diretta alla stazione chiedeva ripetutamente ai passanti: “Dov’è la stazione?” Vicino alla stazione vi era un bosco che Freud interpretò come una configurazione simbolica di tipo sessuale. La difficoltà ad appagare i desideri erotici reali è uno dei tratti caratterizzanti dei nevrotici, i quali sono presi dal conflitto tra fantasia e realtà: ciò che desiderano più di tutto con l’immaginazione viene poi da loro abbandonato laddove quel desiderio “rischia” di essere realmente appagato. E nel momento in cui l’effettiva realizzazione delle loro fantasie non risultano più ostacolate perché proibite e dunque da temere con molta semplicità essi abbandonano tali propositi.

Proscritto (393-402)

Freud qui sottolinea che la psicoanalisi come la psicoanalisi non abbandoni l’ipotesi di un fondamento organico delle nevrosi, seppur senza riferirsi ad un deterioramento anatomico, ma introducendo il concetto di funzione organica che va aldilà delle possibili modificazioni chimiche sottostanti la nevrosi. Inoltre egli mette in evidenza come la sessualità non sia l’unico fattore alla base dei processi isterici. La sessualità per Freud rappresenta la forza motrice di tutte le varie tipologie di sintomi. La nevrosi crea un particolare tipo di costruzioni mentali, la maggior parte di esse inconsce denominate traslazioni, che sono delle vere e proprie riproposizioni, duplicati delle fantasie e degli impulsi che emergono alla coscienza durante il percorso analitico e che pertanto si mettono in gioco in qualche modo con la persona dell’analista.

(Cfr. S. Freud, Frammento di un’analisi d’isteria, in Tre saggi sulla teoria sessuale e altri scritti 1900-1905, Torino, Bollati Boringhieri, 1989, vol. 4:305-310)