A che punto siamo con la psicoanalisi oggi?

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16 dicembre 20.45

Interviene:

MARCO FOCCHI, psicoanalista AME, SLP e AMP

Dialoga:

MICHELE BOTTALI, psicologo, psicoterapeuta e partecipante SLP


Nel giugno del 1992 a Milano si teneva, organizzato dal GISEP – il gruppo di lavoro da cui è nata la SLP – un Convegno sul tema: L’identità freudiana della psicoanalisi.
Da allora è trascorso parecchio tempo, e molte cose sono cambiate: la nostra clinica innanzi tutto, con l’attenzione ai nuovi sintomi, con la nascita della psicoanalisi applicata, con il ricentramento da una clinica focalizzata sul padre a una imperniata sul sintomo. È una clinica che non definiamo neppure più freudiana, proprio perché quella freudiana è una clinica del padre. Il declino del Nome del Padre si è imposto come tema centrale dopo il seminario del 1996-1997 di Jacques-Alain Miller e di Eric Laurent su L’Altro che non esiste e i suoi comitati etici.
Se non vogliamo abbracciare una visione essenzialista della psicoanalisi, nella quale si sono impantanati diversi nostri colleghi lacaniani fuori dal Campo freudiano, oggi risulta necessario quindi vedere la psicoanalisi nelle sue trasformazioni, che rispondono al contesto sociale, alle mille sollecitazioni e risonanze che ci vengono dal mondo in cui viviamo, un mondo che non sta fermo, e nel quale neppure la psicoanalisi può stare ferma.
Il nostro interrogativo oggi non può più riguardare quindi l’identità della psicoanalisi, ma il punto in cui essa si trova, e il compito di fronte al quale tutti noi ci troviamo per mantenerla all’altezza della soggettività della sua epoca.