Una contingenza non differibile

Nessuna entrata in analisi, nessuno ingresso è uguale ad un altro. Ma tutte le entrate hanno qualcosa in comune: il transfert. Perché si entra in analisi? Perché si perturba qualcosa nella routine che manda in pezzi la quotidianità. C’è stato un incontro con il reale che non è stato possibile integrare nel proprio fantasma. Ogni entrata in analisi comporta che ci sia una rottura della continuità fantasmatica.

Il fantasma è la matrice di tutti i significanti del soggetto. Quindi tutte le volte che c’è la rottura del fantasma c’è la rottura del senso. Il soggetto che ha perso il senso cerca di ristabilirlo. È questo che porta il soggetto a fare una domanda. Non perché prima non ci fossero sintomi. Non ci sarebbe soggetto senza sintomi. Il sintomo è la condizione fondamentale per far esistere il rapporto sessuale che non esiste. Far esistere un sintomo significa che il reale si sopporta.

Il sintomo analitico è come una contingenza non differibile. Per sostenere l’analisi c’è una prima pre-interpretazione del sintomo: non è solo un sintomo medico. All’inizio c’è il transfert che implica già una pre-interpretazione del sintomo da parte del soggetto. Sono sintomi che appaiono come se fossero senza senso.

Le analisi iniziano come le psicosi, dal sintomo vanno all’interpretazione.  Tutto ha senso, un senso che si riferisce al soggetto. Dall’enigma si passa al sintomo. Lo psicotico infatti soffre di un eccesso di senso. Passa una macchina rossa è ciò si riferisce a lui. Il semaforo cambia e questo gli dice qualcosa. Tanto meno si sa cosa vuol dire, cosa significa, tanto più ciò indica qualcosa per lui. L’enigma dello psicotico è diverso da quello del nevrotico. Nel caso della psicosi la risposta è il delirio. Nel caso della nevrosi si porta con sé l’enigma.

È necessario un non-senso per entrare in analisi. Il problema attuale è che il sintomo oggi si presenta senza enigma. È un sintomo risposta. Senza domanda. Il soggetto con il quale noi ci troviamo a lavorare ci costringe ad “iniettare senso”. Troviamo sempre meno soggetti che hanno una pre-interpretazione del sintomo. È  attraverso l’incontro con un analista che si può produrre questo incontro.