Grazie all’intreccio dei raggi luminosi (1/15)

Freud sosteneva l’impossibilità di trovare le cause della nevrosi attraverso le ricerche anatomiche. Nel caso delle paralisi isteriche, anche se, come sostiene Charcot, si può parlare di lesione corticale, lo si può fare solo in termini puramente dinamici o funzionali, sostiene Freud.

L’idea che una presunta “lesione isterica” potesse cercarsi in un certo luogo organico danneggiato non è accettata da Freud: «la lesione delle paralisi isteriche deve essere del tutto indipendente dall’anatomia del sistema nervoso, dal momento che l’isteria, nelle sue paralisi e in altre sue manifestazioni, si comporta come se l’anatomia non esistesse per nulla o come se essa non ne avesse alcuna conoscenza»[i].

La lesione isterica è un disturbo funzionale (nel senso di psicologico) che ha sicuramente un corrispettivo fisiologico ma in termini di associazioni tra diverse aree cerebrali, cioè la lesione consiste nel fatto che la rappresentazione della parte del corpo paralizzato è inaccessibile, quindi, l’alterazione resta «puramente funzionale»[ii].

Freud neurologo non abbandonerà tutta la neurologia, ma il suo versante localizzazionista. Infatti resterà sempre interessato all’organizzazione delle funzioni mentali e alle sue correlazioni con le aree cerebrali. Secondo Freud, rappresentazioni, pensieri, formazioni psichiche non possono essere localizzati in un luogo preciso dell’organismo, in elementi organici del sistema nervoso. Egli insiste sulla virtualità delle nostre percezioni interne. Tale virtualità si mette in gioco pressappoco come accade in un microscopio o una macchina fotografica. Il luogo, la località psichica «corrisponde allora a un punto, situato all’interno di questo apparecchio, nel quale si forma uno degli stadi preliminari dell’immagine»[iii]. E dunque, come accade nel microscopio, non esiste qualcosa di tangibile. Tutto ciò che può divenire oggetto della nostra percezione interna è virtuale proprio come l’immagine nel microscopio si forma grazie all’intreccio dei raggi luminosi.[iv]


[i] Freud S., Alcune considerazioni per uno studio comparato delle paralisi motorie organiche e isteriche, OSF, Vol. 2, pp. 79-80.

[ii] Ibidem, p. 84.

[iii] Freud S., L’interpretazione dei sogni, OSF, Vol. 3. pp. 489-490.

[iv] Cfr. Freud S, Psicologia dei processi onirici, OSF, Vol. 3, p. 556.