Psicologia delle masse e analisi dell’Io (1921): Cap. 5-6

Due masse artificiali: la Chiesa e l’Esercito

Freud definisce la Chiesa e l’Esercito “aggregazioni artificiali”, fondate su una coercizione esterna che spinge a salvaguardarle e che si oppone alla loro disgregazione e alla modificazione della loro struttura. Sia nella Chiesa che nell’Esercito si assiste al medesimo funzionamento: esiste un capo supremo che trasmette lo stesso amore;  ai singoli membri del gruppo. Tutto sembra reggersi su questa illusione. All’interno di queste masse artificiali l’individuo è libidicamente collegato sia al capo (il Cristo, il comandante supremo) che agli altri individui confluiti nella massa. La struttura profonda di aggregazioni come queste si fonda sui legami libidici che in essa si formano. Se la massa si sgretola, emerge il panico, si rompono quei legami reciproci e si sprigiona una paura incontrollabile e irrazionale. Freud sottolinea che il timore che ciò possa accadere presuppone una reazione al rilassamento della struttura libidica della massa.

Ulteriori problemi e orientamenti di ricerca

Un insieme di individui non si trasforma necessariamente in massa. Tuttavia una moltitudine umana tende con facilità a trasformarsi psicologicamente in una massa. Freud sottolinea che quasi ogni relazione emotiva tra due persone contiene alla base un quid d’ostilità, è un sentimento che resta inconsapevole grazie alla rimozione; : “ogni socio litiga con il proprio socio, ogni subalterno brontola contro i superiori […] ogni volta che due famiglie si uniscono tramite un vincolo matrimoniale, ognuna di esse si ritiene migliore o più distinta dell’altra. Di due città vicine, ognuna è la più malevola concorrente dell’altra; ogni piccolo cantone considera con sufficienza il cantone vicino ”[1]. L’avversione e la repulsione per l’estraneo con cui siamo in contatto fa emergere un amore;  narcisistico per noi stessi; . Ma questa intolleranza nei confronti dell’estraneo scompare temporaneamente o in maniera durevole, quando ci troviamo in una aggregazione collettiva, in una massa appunto. Come accade nell’evoluzione della libido individuale anche nelle relazioni sociali, la libido si lega al soddisfacimento dei grandi bisogni vitali e, quali primi oggetti, sceglie le persone implicate in questo processo. Quindi, se ipotizziamo che nella massa gli effetti del amore narcisistico verso se stessi risultano calmierati, allo stesso tempo si può, se seguiamo il ragionamento di Freud, avvalorare la tesi secondo la quale i legami libidici formatisi tra i membri nelle masse sono di un tipo nuovo.


[1] S. Freud, Psicologia delle masse, op. cit., p. 103