Psicologia delle folle: pensare con le immagini

I ragionamenti poco raffinati delle folle, come del resto quelli più sofisticati, si basano sulle associazioni con l’unica differenza che le idee che le folle associano hanno tra loro solo legami apparenti di successione e somiglianza. Si associano cose dissimili tra loro e con generalizzazioni senza mediazioni. Un ragionamento logico sarebbe totalmente incomprensibile alle folle. Le folle per Le Bon non sono influenzabili dal ragionamento. I giudizi che esse comprendono sono sempre giudizi imposti e mai giudizi frutto di un dialogo o di una discussione razionale. “Le folle, essendo incapaci sia di riflettere sia di ragionare, non distinguono l’inverosimile: orbene, le cose più inverosimili sono generalmente quelle che colpiscono di più l’immaginazione. Ecco perché il lato meraviglioso o leggendario degli eventi è quello che più colpisce le folle. Il meraviglioso e il leggendario sono, in effetti, i veri sostegni d’una civiltà”[1]. Riuscendo a pensare solo per immagini, le folle si lasciano impressionare principalmente dalle immagini. Per questo le rappresentazioni teatrali, ed oggi diremmo il cinema (almeno un certo tipo di cinema) e la televisione hanno un’enorme influenza sulle folle.  Le folle sono colpite da immagini impressionanti, nette, che non richiedono interpretazioni accessorie e che semmai sono arricchite da qualche evento epico e meraviglioso, una grande impresa una vittoria, un miracolo. L’aspetto importante è quello di presentare i fatti come un tutt’uno, in blocco, senza soffermarsi troppo sui retroscena del fatto stesso. “Non sono dunque i fatti in se stessi che colpiscono l’immaginazione popolare, ma il modo in cui si presentano. Questi fatti devono produrre per condensazione, se così posso esprimermi, un’immagine avvincente che riempia e ossessioni la mente. Conoscere l’arte di impressionare l’immaginazione delle folle, vuol dire conoscere l’arte di governare”[2].


[1] G. Le bon, Psicologia delle folle, op. cit., pp. 94-95

[2] G. Le bon, Psicologia delle folle, op. cit., p. 98