Lo sconvolgimento dell’omeostasi è vissuta come sgradevole (6/28)

Le alterazioni fisiologiche sono fondamentali per la messa in moto della pulsione. Lo stravolgimento dell’omeostasi porta dispiacere e il segnale di questo turbamento attiva i meccanismi che hanno la funzione di ripristinare nuovamente l’omeostasi.

Come scaricare l’eccitamento originato dall’attivazione dello stato somatico associato allo scenario fantasmatico inconscio? L’associazione tra stato somatico e rappresentazioni inconsce (base della fantasia inconscia) mette in moto la pulsione che ha, come unico obiettivo, quello di scaricarsi e così facendo ripristinare l’omeostasi perduta annullando la sensazione di dispiacere.

Lo scenario fantasmatico emerge dalla trama delle tracce psichiche che a loro volta si associano a degli stati somatici: è da questo intreccio che esplode la pulsione. È qui che lo psichico incontra il somatico. Il dispiacere si origina dall’incremento della tensione endopsichica, il piacere è legato invece alla liberazione di quella tensione. La legge dell’inerzia neurale impone la scarica dell’eccitazione e dunque, il principio di piacere, è strettamente collegato con la legge dell’inerzia, cioè il principio di piacere è strettamente dipendente dalla legge di mantenimento dell’omeostasi il quale chiede che venga ristabilito un certo equilibrio fisiologico.

Nella rete delle connessioni neurali sono registrate esperienze provenienti dalle percezioni avute attraverso gli organi sensoriali e quelle originate dal corpo (cioè dall’interno). Le percezioni provenienti dall’interno del corpo sono possibili grazie alle «vie enterocettive», cioè, le sensazioni piacevoli o dispiacevoli, connesse al livello di eccitazione interna, sono legate ad aspetti fisiologici riconducibili all’attività neurovegetativa o neuroendocrina.

L’omeostasi fisiologica è possibile, secondo Freud, grazie al principio d’inerzia e a quello di costanza. Il primo si riferisce più specificatamente alla dimensione fisiologica connessa al ristabilimento dell’equilibrio omeostatico perso, cioè, in altre parole, il principio di inerzia governa il principio di piacere garantendo il livello più basso possibile di quantità d’eccitamento nell’apparato psichico. Il secondo principio, quello di costanza, invoca la legge fisiologica di preservazione dell’omeostasi interna.[i] Nella Minuta K del 1 gennaio 1896, Freud scrive che la legge della costanza è «uno dei più fondamentali attributi del meccanismo psichico»[ii]. Il principio di costanza ha la funzione di mantenere un livello costantemente minimo di eccitamento.[iii] Il principio di piacere è prima di tutto un principio d’inerzia (del godimento) che produce l’automatismo di autoregolazione che ha come obiettivo il mantenimento di alcune variabili entro dei limiti fisiologici. Freud sostiene che il principio d’inerzia mira alla scarica della tensione e al ristabilimento della condizione energetica minima, lasciando intuire l’ipotesi che nell’ambito del funzionamento fisiologico ci siano dei circuiti che hanno la funzione di mantenere l’omeostasi.


[i] Bernard C., Introduzione allo studio della medicina sperimentale, Piccin-Nuova Libraria, 1994.

[ii] Freud S., Lettere a Wilhelm Fliess (1887-1904), Bollati Boringhieri, 2008, Torino, p. 49.

[iii] Freud, Al di là del principio del piacere, OSF, vol. 9, p. 195.