L’Istanza della lettera dell’inconscio o la ragione dopo Freud (1957): parte 7

7.

Nell’Istanza della lettera il significante mostra due diverse tipologie di proprietà, la vacuità e la materialità. Il significante infatti non consiste mai in una qualche sostanza: non può significare se stesso, il significante è l’effetto  della catena significante nella quale si trova implicato. Inoltre il significante acquisisce lo statuto extrasoggettivo ovvero irriducibile al registro immaginario,ed è capace pertanto di avere forza causativa, costitutiva, del soggetto stesso.

Due sono le leggi costitutive del funzionamento del linguaggio: la metafora e della metonimia[1]. Lacan fa propria questa tesi rifacendosi alla linguistica di Jakobson. Ma intercetta tale prospettiva anche nella Traumadeutung freudiana. I concetti di spostamento e di condensazione, attraverso i quali Freud spiegava il lavoro onirico per Lacan preannunciavano la tesi di Jakobson. Lo spostamento è la trasposizione di un significato da un elemento a un altro, la condensazione invece si realizza quando più significati si addensano in un solo significante. Sono meccanismi che Freud colloca a livello del processo primario inconscio (condensazione-spostamento) e che sono accostati da Lacan ai meccanismi di selezione sincronica e combinazione diacronica (metafora-metonimia), che per Jakobson sono alla base dell’azione del linguaggio. La metonimia, similarmente alla Verschiebung freudiana, si riferisce al legame, alla combinazione tra un significante e un altro. La metafora si realizza, invece, come movimento di sostituzione: un significante prende il posto di un altro, generando così un effetto originale e inaspettato di significazione, un più di senso, proprio come accade nella Verdichtung freudiana.


[1] Per una descrizione precisa dei concetti di metafora e metonimia, cfr. R. Jakobson, Due aspetti del linguaggio e due tipi di afasia, in Id., Saggi di linguistica generale, trad. it. Feltrinelli, Milano 1986.