La teoria centrale delle emozioni: parte 2

Secondo Cannon, ipotesi successivamente ripresa ed elaborata da Philip Bard, è il talamo ad avere un ruolo fondamentale nelle emozioni (Teoria di Cannon-Bard). Gli impulsi nervosi che fanno transitare le informazioni sensoriali vengono successivamente ritrasmessi attraverso il talamo. Tali impulsi ricevuti verso l’alto della corteccia producono un’esperienza emotiva soggettiva, trasmessi verso il basso dei muscoli, ghiandole e organi viscerali, producono delle modificazioni fisiologiche. Per Cannon e Bard le componenti soggettive e fisiologiche dell’emozione sono simultanee, a differenza di James per il quale vengono prima le modificazioni fisiologiche e poi segue l’attivazione degli stati soggettivi.

Successivamente è stato dimostrato da altri studi che sono l’ipotalamo e il sistema limbico, e non il talamo, le strutture cerebrali principalmente coinvolte nella regolazione delle emozioni.

Nuove evidenze scientifiche hanno messo in dubbio le argomentazioni di Cannon nei sessant’anni dalla formulazione della sua teoria, evidenze che sottolineano la necessità di rielaborare nuove ipotesi sulle emozioni.

Infatti, come ho già ricordato sopra, Cannon notò che gli animali mostravano comportamenti emotivi anche se avevano delle lesioni nelle connessioni dei nervi afferenti che forniscono al cervello il feedback proveniente dalle viscere: quindi Cannon confutò l’ipotesi di James, che concepiva le sensazioni viscerali come componente centrale delle sensazioni emotive.

Tale critica è stata, a sua volta, messa in dubbio da altri autori. I primi esperimenti furono ritenuti non validi perché in realtà non erano state recise tutte le connessioni nervose tra cervello e organi interni nei poveri cani partecipanti passivi all’esperimento (!). Inoltre James non ha mai avallato l’ipotesi che i cambiamenti viscerali fossero le uniche sensazioni caratterizzanti le emozioni. Infatti anche James sottolineò l’importanza del feedback prodotto dai cambiamenti nelle espressioni facciali e nei muscoli scheletrici. Tali fonti di feedback fisiologico restavano attive negli animali in cui Cannon aveva realizzato delle lesioni. Per finire, seppur gli esperimenti sugli animali dimostrarono che il comportamento emotivo prosegue anche in assenza di un feedback viscerale, tuttavia non dimostravano che le sensazioni emotive soggettive fossero limitate dall’intervento chirurgico.

Come sappiamo, Cannon propone come alternativa alla Teoria Periferica, la Teoria Centrale delle Emozioni. Le emozioni, secondo questa prospettiva, sono attivate e regolate dal sistema nervoso centrale, a livello della regione talamica invece che a livello dell’attivazione viscerale, connessa al sistema nervoso periferico. Cannon si soffermò sulla reazione di emergenza fisiologica, approfondendo le funzioni dell’arousal simpatico, ovvero l’insieme delle risposte neurofisiologiche che variano simultaneamente alla comparsa dell’emozione: battito cardiaco, dilatazione pupilla, vasocostrizione gastroenterica e cutanea, respirazione, incremento valori glicemici, sudorazione, diminuzione  salivazione,  piloerezione. Per Cannon tutte le emozioni presentano la stessa configurazione di reazioni fisiologiche osservabili nella reazione di emergenza.

A differenza di James che avanza l’ipotesi di pattern specifici, ovvero ogni emozione ha una propria specifica configurazione di risposte fisiologiche Papez (1937) avanzò l’ipotesi di un circuito di aree cerebrali implicate nell’elaborazione e nella regolazione delle emozioni (circuito di Papez): ipotalamo, talamo anteriore, giro cingolato, ippocampo. MacLean aggiunse altre regioni: amigdala, nuclei del setto, etc. ovvero i costituenti il sistema limbico, sistema adibito alla regolazione delle emozioni. Le aree del sistema limbico importanti per la vita emotiva sono ipotalamo e amigdala. Le funzioni emotive dell’ipotalamo sono quelle di coordinare il sistema autonomo (simpatico e parasimpatico) e di regolare l’ambiente interno dell’organismo.

È stato dimostrato che la stimolazione di specifici siti dell’ipotalamo nella regione mediale è in grado di produrre risposte affettive complete come la difesa, l’attacco predatorio, aggressività, ecc. . La stimolazione dell’ipotalamo mediale e posteriore produce soprattutto risposte simpatiche: arousal ergotropico a forte attivazione. La stimolazione dell’ipotalamo anteriore e laterale produce principalmente risposte parasimpatiche: arousal trofotropico (a bassa attivazione).

Le funzioni emotive dell’amigdala hanno un ruolo importante nella valutazione emotiva delle situazioni. L’amigdala si trova in una posizione strategica: il circuito subcorticale (proiezioni amigdala-talamiche) è implicato nella valutazione immediata e automatica, si parla in questo caso di elaborazione precognitiva degli stimoli; il circuito corticale (proiezioni amigdala-talamo-corticali) invece è implicato nei processi cognitivi superiori di valutazione degli eventi emotigeni.