Il sogno

1900, 5-13

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Nell’epoca prescientifica gli uomini non provavano difficoltà nel trovare una spiegazione del sogno. Quando lo ricordavano, al risveglio, il sogno appariva loro una manifestazione benigna o maligna di potenze superiori, demoniache e divine. Ma, respinta l’ipotesi mitologica, si è resa necessaria una spiegazione del sogno. La maggior parte degli studiosi difendono una concezione che a malapena concede al sogno il valore di un fenomeno psichico. Suscitatori del sogno sono, per questi autori, esclusivamente gli stimoli sensori o corporei, che colpiscono dall’esterno il sognatore e si destano casualmente nei suoi organi interni. Freud è convinto che per ogni idea morbosa si ottiene un materiale che basta a risolverla, purché si rivolga l’attenzione alle associazioni non volute, che disturbano la nostra riflessione alle associazioni già scartate dalla critica come residuo privo di valore. Applicando il metodo a sé stessi, un ottimo aiuto ci è dato dallo scrivere immediatamente quei pensieri incidentali che di primo acchito ci sembrano incomprensibili. Il sogno può essere considerato una specie di sostituto di un gran numero di idee cariche di affetti e di significati. Il contenuto onirico è assai più ridotto dei pensieri che sostituisce.

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La trasformazione dei pensieri onirici latenti in contenuto manifesto è il primo esempio conosciuto di trasposizione di un materiale psichico da una forma espressiva che ci è immediatamente intelligibile in un’altra, alla cui intelligenza possiamo giungere solo con perizia e fatica, per quanto anch’essa debba essere riconosciuta opera della nostra attività psichica. Rispetto ai rapporti fra contenuto latente e contenuto manifesto, i sogni possono essere raggruppati in tre categorie. Possiamo distinguere sogni sensati e intelligibili insieme, sogni cioè che s’inseriscono nella nostra vita psichica senza difficoltà. Un secondo gruppo è costituito dai sogni che sono coerenti e hanno un chiaro significato, ma che ci sorprendono perché non sappiamo collocare questo significato nella nostra vita psichica. Al terzo gruppo appartengono infine quei sogni ai quali mancano nello stesso tempo significato e intelligibilità, che ci appaiono incoerenti, confusi e privi di senso. Tra il contenuto inintelligibile e confuso del sogno e la difficoltà riscontrata nella comunicazione dei pensieri onirici esiste un’intima e regolare correlazione. Si suppone che una trasposizione in elementi figurativi avvenga anche nei sogni confusi. Il materiale tratto da pensieri onirici che viene accostato per formare la situazione del sogno dev’essere naturalmente idoneo a quest’uso. Si rende perciò necessario un elemento comune – o più di un elemento comune – in tutte le componenti. Accanto alla trasformazione di un pensiero in situazione (drammatizzazione), la condensazione è il carattere più importante e caratteristico del lavoro onirico.

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Nei sogni complicati e confusi l’impressione di dissimiglianza tra contenuto onirico e pensieri onirici non è totalmente riconducibile a condensazione e drammatizzazione. Quando si giunge a conoscere attraverso l’analisi i pensieri del sogno, si nota che il contenuto manifesto tratta argomenti completamente diversi da quelli del contenuto latente. Durante il lavoro onirico l’intensità psichica passa, dai pensieri e dalle rappresentazioni cui spetta di diritto, ad altri pensieri e rappresentazioni che non possono pretendere a simile risalto. Si tratta solo dell’azione del lavoro di spostamento, quando al posto dell’impressione che è a buon diritto stimolante viene accolta nel contenuto onirico quella indifferente, quando al posto del materiale che a buon diritto suscita il nostro interesse viene accolto quello insignificante. In base alle nuove cognizioni ricavate nel corso della sostituzione del contenuto onirico manifesto con quello latente, diciamo che il sogno non si occupa mai di cose che non siano degne del nostro interesse anche di giorno, e le minuzie che non ci toccano di giorno, non riescono neppure a perseguitarci nel sonno. È soprattutto al lavoro di spostamento che va attribuito il fatto di non ritrovare o di non riconoscere i pensieri latenti nel contenuto onirico, sempre che s’indovini il motivo di tale deformazione. Il contenuto onirico consiste perlopiù in situazioni visive; i pensieri onirici debbono dunque subire un trattamento che li renda idonei a questo modo di raffigurazione. Nel materiale psichico dei pensieri onirici si trovano regolarmente ricordi di esperienze impressionanti che sono state esse stesse vissute come situazioni di contenuto perlopiù visivo. Il contenuto onirico non consiste però esclusivamente in situazioni, ma comprende altresì frammenti separati di immagini visive, discorsi e persino parti di pensiero immutati. Il sogno soddisfa l’innegabile connessione esistente fra tutti i brani dei pensieri onirici, riunendo questo materiale in una situazione. Il sogno rende la connessione logica con un accostamento nel tempo e nello spazio.

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La considerazione dell’intelligibilità induce all’ultima elaborazione del sogno: ma di qui se ne svela anche l’origine. Rispetto al contenuto onirico che ha di fronte, essa si comporta come la nostra attività psichica normale di fronte a un contenuto percettivo qualsiasi. I sogni che hanno subìto questa elaborazione da parte di un’attività psichica assolutamente analoga al pensiero vigile si possono chiamare sogni ben composti. Il lavoro onirico non è creativo, non sviluppa alcuna fantasia che gli sia peculiare, non giudica, non conclude. Una deduzione nel sogno altro non è che la ripetizione di una conclusione dei pensieri onirici; essa non desta sorpresa, se è passata immutata nel sogno; diventa assurda se è stata spostata, mediante il lavoro onirico, su altro materiale. Lo spostamento è di gran lunga la più sorprendente tra le operazioni caratteristiche del lavoro onirico. La condizione essenziale dello spostamento si rivela essere di natura puramente psicologica; si tratta di una specie di motivazione. I sogni intelligibili e sensati sono appagamenti di desiderio non velati. Nel caso dei sogni oscuri e confusi la situazione onirica rappresenta anche qui, come appagato, un desiderio; il desiderio di per sé è rimosso, estraneo alla coscienza, oppure è intimamente connesso con pensieri rimossi, sorretto da tali pensieri. Lo schema base dell’instaurazione del sogno è: rimozione-allentamento della censura-formazione di compromesso.

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Si deve riconoscere nel sogno il custode del sonno. Esiste un’istanza psichica che mantiene con geloso rigore un influsso dominante e inibente sui moti psichici e che, per la sua posizione nei confronti della coscienza e della motilità volontaria, è dotata dei più forti mezzi di potere psichico. Una parte dei moti puerili è stata però repressa da questa istanza, in quanto inutile per la vita, e tutto il materiale ideativo che ne deriva si trova in stato di rimozione. Nel momento in cui l’istanza psichica nella quale riconosciamo il nostro Io normale s’imposta sul desiderio di dormire, sembra che sia costretta dalle condizioni psicofisiologiche del sonno ad allentare l’energia con la quale era solita di giorno reprimere il materiale rimosso. Il sogno opera una specie di eliminazione psichica del desiderio rimosso, presentandolo come appagato, mentre permette la continuazione del sonno. La funzione del sogno come guardiano del sonno si fa particolarmente chiara quando sui sensi di chi dorme sopraggiunge uno stimolo dall’esterno. La maggior parte dei sogni di adulti vengono ricondotti dall’analisi a desideri erotici. Il materiale delle rappresentazioni sessuali non può essere raffigurato come tale, ma dev’essere sostituito nel contenuto del sogno da accenni, allusioni e simili mezzi di raffigurazione indiretta, non immediatamente intelligibili, abitualmente definiti come simboli. La maggior parte dei simboli onirici servono alla raffigurazione di persone, parti del corpo e azioni dotate di chiaro interesse erotico; in particolare gli organi genitali possono essere figurati da una serie di simboli spesso assai sorprendenti, e gli oggetti più diversi sono usati per indicare simbolicamente i genitali. È compito dell’interpretazione sostituire il sogno con i pensieri onirici, vale a dire disfare ciò che il lavoro onirico ha tessuto.

Estratti: Opere di Sigmund Freud (OSF) Vol 4. Tre saggi sulla teoria sessuale e altri scritti 1900-1905, Torino, Bollati Boringhieri, 1989.