Il quadro visuale del fantasma

Il fantasma indica da quale posizione e da quale inquadramento il soggetto coglie il mondo: la novità dell’analisi è che fa vedere questa inquadratura e perché si vede così e da quale punto di osservazione. Questa è la grande novità. Il quadro visuale del fantasma. È il quadro visuale ovvero il modo in cui il soggetto si identifica a questo fantasma. Anche nel fantasma abbiamo un recupero di godimento. In Lacan c’è questo fantasma fondamentale in cui questo soggetto si identifica, dove prende consistenza il reale organizzato da questo fantasma.

La formula dell’isteria

l’isterica mette qualcosa che veli la mancanza (l’altra donna). L’isteria velando la mancanza produce una valorizzazione isterica dell’immagine dell’altro, così lei tiene in piedi un altro assoluto, pieno, materno.

La formula dell’ossessivo invece è:

L’ossessivo fa esistere l’altro asintoticamente, l’ossessivo vuole barrare, l’ossessivo vuole colpire il fallo immaginario nell’altro. L’ossessivo sembra una brava persona, rispettoso, in realtà l’ossessivo non dona, ogni dono è una cessione, è un defecare, è un farsi strappare qualcosa, non è il dono della gratitudine kleniana: il donare dell’ossessivo è sempre merda. Si fa domandare per poter trattenere l’oggetto. Il dono è sempre degradato. Vi è la svalorizzazione dell’oggetto. La degradazione dell’oggetto. Il fantasma è la posizione del soggetto dinnanzi all’altro, per Freud è l’attività immaginativa lenitiva dinnanzi alla castrazione.