Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile

La caratteristica fondamentale del Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile è una persistente o ricorrente incapacità di raggiungere, o di mantenere fino al completamento dell’attività sessuale, un’adeguata risposta di eccitazione sessuale con lubrificazione-tumescenza (Criterio A).
La risposta di eccitazione consiste nella vasocongestione pelvica, lubrificazione ed espansione vaginale e tumescenza dei genitali esterni. L’anomalia deve causare notevole disagio o difficoltà interpersonale (Criterio B). La disfunzione non è meglio attribuibile ad un altro disturbo in Asse I (ad eccezione di un’altra Disfunzione Sessuale) e non è dovuta esclusivamente agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (farmaci inclusi) o di una condizione medica generale (Criterio C).

Sottotipi
Per il Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile vengono forniti dei sottotipi, per indicare l’insorgenza (Permanente o Acquisito), il contesto (Generalizzato o Situazionale), e i fattori etiologici (Dovuto a Fattori Psicologici, Dovuto a Fattori Combinati).

Manifestazioni e disturbi associati
Seppur limitati, vi sono dati che indicano che il Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile è spesso accompagnato da Disturbi del Desiderio Sessuale (Ipoattivo e da Avversione Sessuale) e dal Disturbo dell’Orgasmo Femminile. I soggetti con Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile possono avere una scarsa o nulla sensazione soggettiva di eccitamento sessuale. Il disturbo può esitare in rapporti sessuali dolorosi, evitamento sessuale, e turbe delle relazioni coniugali o sessuali.

Diagnosi differenziale
Il Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile deve essere distinto da una Disfunzione Sessuale Dovuta ad una Condizione Medica Generale. La diagnosi corretta sarà di Disfunzione Sessuale Dovuta ad una Condizione Medica Generale quando si ritiene che la disfunzione sia dovuta esclusivamente agli effetti fisiologici di una determinata condizione medica generale (per es., riduzione dei livelli di estrogeni in periodo menopausale o post-menopausale, vaginiti atrofiche, diabete mellito, radioterapia della pelvi).

Una ridotta lubrificazione è stata descritta anche durante l’allattamento. Questa valutazione si basa sull’anamnesi, sui dati di laboratorio, o sull’esame fisico. Se sono presenti sia un Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile che una condizione medica generale, ma si ritiene che la disfunzione sessuale non sia dovuta esclusivamente alle dirette conseguenze fisiologiche della condizione medica generale, allora si fa diagnosi di Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile, Dovuto a Fattori Combinati.

Diversamente dal Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile, si presuppone che una Disfunzione Sessuale Indotta da Sostanze sia dovuta esclusivamente agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., ridotta lubrificazione causata da antiipertensivi o antiistaminici). Se sono presenti sia un Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile che l’uso di sostanze ma si ritiene che la disfunzione sessuale non sia dovuta esclusivamente agli effetti fisiologici diretti dell’uso di sostanze, allora si fa diagnosi di Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile, Dovuto a Fattori Combinati.

Se si ritiene che i problemi di eccitazione siano dovuti esclusivamente agli effetti fisiologici di una condizione medica generale e dell’uso di sostanze, allora si fa diagnosi sia di Disfunzione Sessuale Dovuta ad una Condizione Medica Generale che di Disfunzione Sessuale Indotta da Sostanze.

Il Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile può anche manifestarsi in associazione con altre Disfunzioni Sessuali (per es., Disturbo dell’Orgasmo Femminile). In questo caso, entrambi i disturbi dovrebbero essere registrati. Di solito non si fa diagnosi aggiuntiva di Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile se il problema di eccitazione è meglio attribuibile ad un altro disturbo in Asse I(per es., Disturbo Depressivo MaggioreEpisodio SingoloRicorrente), Disturbo Ossessivo-CompulsivoDisturbo Post-traumatico da Stress).

La diagnosi aggiuntiva può essere fatta quando il problema di eccitazione sessuale è antecedente al disturbo in Asse I o quando richiede di per sé attenzione clinica. Saltuari problemi di eccitazione sessuale, non persistenti o ricorrenti, oppure non accompagnati da notevole disagio o da difficoltà interpersonali, non vengono considerati un Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile. Una diagnosi di Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile non è corretta anche nel caso che i problemi di eccitazione siano dovuti a stimolazione sessuale inadeguata per localizzazione, intensità, o durata.

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FonteI Disturbi Sessuali e della Identità di Genere.  American Psychiatric Association (2000).DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano, 574-623.