Di che cosa si tratta

In ogni situazione in cui ci troviamo si realizza un accordo implicito tra le persone coinvolte. Si definisce “di che cosa si tratta”. A partire da questo accordo si produce una cornice cognitiva che circoscrive ciò che in quella situazione potrà accadere e con quale senso. Così nasce ciò che Goffman chiamava frame. Il frame è uno schema interpretativo che consente di inquadrare ciò che ci avviene intorno. Ogni giorno siamo indaffarati a incorniciare e reincorniciare le situazioni in cui siamo coinvolti. Ogni volta definendo “di che cosa si tratta”. I messaggi attraverso i quali ci capiamo, e attraverso i quali definiamo le situazioni sono dei metamessaggi, cioè non li troviamo in ciò che diciamo ma nella comunicazione non verbale, nei segnali impliciti. Immaginiamo un ragazzo che per scherzo lancia un pugno ad un altro: se non reagisce al pugno come a una minaccia reale sarà perché avrà capito che il ragazzo stava giocando. Cioè il messaggio “pugno” non viene preso alla lettera, ma viene interpretato secondo le istruzioni di un metamessaggio, “questo è un gioco”.