Transfert laterali

Registriamo un numero sempre crescente di richieste d’intervento per minori in cui predomina il “sentito” sul “pensato”, l’”agito” sul “parlato”, la “realtà dell’oggetto” sulla sua “rappresentazione”, le esigenze dell’Io ideale su quelle del Super io. È ovvio che a fronte di tali problematiche, la sola psicoterapia individuale si presenta come un dispositivo insufficiente; infatti, le angosce regressive che una relazione duale tende a generare, producono effetti deleteri ai fini del raggiungimento degli obiettivi terapeutici.

L’intervento in un gruppo istituzionale, invece, si avvale di un contesto di relazione terapeutica in cui tutto il gruppo dei curanti è mobilitato. Ciò rende possibile l’instaurarsi di “transfert laterali” e garantisce contemporaneamente la diffrazione e/o diluizione degli investimenti su oggetti differenti (sia per ruolo e funzione che per caratteristiche personali). È possibile in questo modo osservare la qualità e la funzione delle scissioni e indagare gli spostamenti operati dal minore psicotico, limitando al tempo stesso il più possibile le angosce scatenate dalla sola relazione duale. Il gruppo nei contesti istituzionali consente la diffrazione del transfert e allo stesso tempo l’incontro con l’oggetto di mediazione: la musica, le attività artistiche, la lettura, la redazione di racconti. Sia l’immaginario individuale che quello gruppale trovano così un luogo di espressione e di possibilità di rappresentazione.

Se da un lato, quindi, prende piede la convinzione che valuta il trattamento psicoterapeutico d’orientamento psicoanalitico inadeguato a produrre, da solo, un’evoluzione significativa nel minore psicotico dall’altro lato, si assiste ad un aumento considerevole di studi che tendono a considerare tali metodologie cliniche, opportunamente inserite in un continuum di interventi che prevedono spazi di esperienza quotidiana condivisa, capaci non solo di contenere il mondo fantasmatico, primitivo e caotico del giovane psicotico, ma anche di offrire esperienze nuove, che almeno in parte, sono in grado di sostenere le aree sane che convivono in lui.