Sviluppo senso motorio nei bambini non vedenti – Presentazione ed analisi critica di alcuni aspetti (2)

Sviluppo Motorio

Sappiamo per certo che, la cecità costituisce una limitazione che influisce enormemente sullo sviluppo motorio del bambino. La deprivazione visiva, infatti, limita l’incontro con una vasta gamma di stimoli nell’interazione con l’ambiente esterno, che diviene per questo più complesso sia da conoscere sia da esplorare: ciò genererà sovente rallentamenti nel processo di sviluppo motorio e percettivo. La cecità è una condizione che trasforma radicalmente il modo con cui il bambino entra in rapporto con il mondo e con lo spazio che lo circonda. Inevitabilmente l’infante tenderà ad un maggiore uso degli altri canali sensoriali in assenza di quello visivo, l’interazione con l’ambiente diverrà pertanto elemento propulsore essenziale per lo sviluppo psicomotorio infantile e le stesse modalità di apprendimento e sviluppo motorio ne saranno profondamente segnate.

Già Freedman and Cannady, negli anni 70’, dimostrarono che lo sviluppo motorio dei bambini vedenti caratterizzati da una grave deprivazione ambientale presentavano un forte ritardo paragonabile a quello dei bambini non vedenti. (Freedman D, Cannady C., 1971)

In uno studio più recente, sono stati messi a confronto alcuni dati concernenti lo sviluppo di alcune abilità motorie in 40 bambini ciechi rispetto ad un gruppo di controllo di normovendenti.  Le abilità motorie esaminate sono state: rotolarsi (rolling), gattonare, stare in piedi con un supporto, sedersi in posizione supina, camminare con un aiuto, camminare da soli, salire dei gradini con un aiuto, restare in piedi su un solo piede, saltare su due piedi, salire dei gradini da soli. I risultati sembrano suggerire che lo sviluppo motorio dei bambini risulta compromesso dal deficit visivo, i dati sembrano avvalorare la tesi secondo la quale la visone, in quanto modalità di acquisizione di input ambientali, è fontamentale per lo sviluppo sensomotorio. Una ambiente adeguato e ricco di stimoli e un corretto supporto dei genitori può senza dubbio ridurre il ritardo motorio, anche se probabilmente non sarà eliminato del tutto. (O Levtzion-Korach, A Tennenbaum, R Schnitzzer and A Ornoy,  2000).

Alcuni studi mettono in evidenzia la presenza, nei bambini non vedenti,  di ipotonicità, deformità dei piedi, scoleosi, significativamente superiore rispetto ai bambini normovedenti suggerendo l’esistenza della connessione di questi sintomi con anomalie posturali e di andatura, non presenti nei bambini senza deficit visivi. (January JE, Robinson GC, Scott E, Kinnis C., 1975; Scranton PE, Clark M, McClosky SJ., 1992)

Bibliografia

Freedman D, Cannady C. . (1971) Delayed emergence of prone locomotion. J. Nerv. Mental Dis.; 153: 108–17

January JE, Robinson GC, Scott E, Kinnis C. . (1975) Hypotonia in the blind child. Med. Child Neurol.; 17: 35–40.

O Levtzion-Korach, A Tennenbaum, R Schnitzzer and A Ornoy  (2000). Early motor development of blind children. In: J. Paediatr. Child Health (2000) 36, 226–229.

Scranton PE, Clark M, McClosky SJ. . (1992). Musculoskeletal problems in blind children. J. Bone Joint Surg. 1978; 60A: 363–5