Sinthomo

Riprendendo il discorso di ieri sulla clinica continuista, a proposito delle psicosi non scompensate, possiamo dire che, il fenomeno psicosomatico, in questi casi, spesso non risulta essere localizzato nelle zone erogene. Trova una forma di localizzazione nelle immagini del corpo e si incarna nelle marche psicosomatiche che hanno per la psicosi il vantaggio di fornire una localizzazione invece che lasciarlo alla deriva, in quanto corpo frammentato, corps morcelé. Il fenomeno psicosomatico è una costruzione del sintomo che serve per arginare il godimento che altrimenti invade il corpo.

La clinica delle psicosi è una clinica dei minimi dettagli. Possiamo avere dei fenomeni che si trovano sia nella psicosi che nella nevrosi. Si può parlare della nevrosi come un sottoinsieme della psicosi. C’è sempre un troppo quando c’è la psicosi. È una clinica dei dettagli. C’è una costruzione.

In questi casi abbiamo un sintomo che funziona come sinthomo, che può essere un annodamento che non si lega al Nome del Padre. Parliamo quindi di una clinica borromea, di una clinica continuista, che non si fonda soltanto sulla discontinuità strutturale ma anche sulle modalità di annodamento sintomatico che possono essere molteplici. Il sinthomo è qualcosa di costruttivo, un punto di arresto.

Quando inquadriamo un caso, nella clinica continuista, oltre al rapporto del soggetto con l’Altro è importante tenere presente anche la modalità particolare di godere.

Nella psicosi, non abbiamo una clinica della mancanza ma una clinica del funzionamento. La diagnosi serve solo per la direzione della cura e non per altro.

Nella clinica classica il Nome del Padre è ciò che annoda i tre registri, mettendo in relazione il significante con il godimento. Il sinthomo invece prende il posto del Nome del Padre. In questo caso la funzione di annodamento non avviene attraverso la castrazione, ma la funzione di annodamento dei tre registri è garantita dal sinthomo che diventa la supplenza della funzione del padre.