La verità che cura, l’ottimismo iniziale di Freud

Il soggetto della psicoanalisi non corrisponde ad una sostanza. C’è una differenza con il soggetto cartesiano che segue il principio di identità, A=A. È un caso particolare del principio di identità A=A –> IO=IO. Cartesio aggancia così il pensiero all’essere. Penso dunque sono è un principio di identità agganciato all’essere. In Lacan il soggetto si caratterizza come un rovesciamento, il soggetto contiene un insieme vuoto. Il soggetto non è identico a se stesso.

Fino agli anni 60 l’analisi è concepita come esperienza che deve mettere in luce una certa verità del soggetto, verità concepita come una mancanza. L’analisi conduce avrebbe dovuto condurre al riconoscimento di questa mancanza dell’Altro, di questa castrazione. Fino agli anni 60 la psicoanalisi si riconosce questo come obiettivo, il riconoscimento della mancanza, della castrazione e il riconoscimento della propria verità, la verità della mancanza.

È l’idea della verità che cura, che guarisce. L’idea di fondo è che, per esempio, se Anna O. sviluppa il sintomo dell’idrofobia per il ricordo della cameriera che fa bere il cagnolino, per la sensazione di disgusto che segue, per il moto di aggressività nei confronti della governante non elaborato: tutto ciò va a costituire il suo sintomo. Quando si sveglia dall’ipnosi il sintomo è superato. Abbiamo qui sullo sfondo l’idea di una costruzione strutturale del sintomo: significante di un significato rimosso. Il sintomo è un sostituto. Nel caso di Anna O. sostituisce la scena che gli procura un disgusto. Non è sulla scena poco igienica che sviluppa il sintomo ma sull’aggressività nei confronti della governante. Anna O. rimuove un moto pulsionale, l’aggressività nei confronti della proprietaria del cagnolino. Questa è una concezione dell’analisi come terapia della verità dove il sintomo è il sostituto di qualcosa del senso che il soggetto ha dimenticato. Se ritroviamo il senso dimenticato il sintomo questo sparisce. È il tempo dell’ottimismo freudiano. Questo è il Freud che non ha ancora incontrato la questione della pulsione di morte, accadrà negli anni 20.