Disturbo da accumulo

Il disturbo da accumulo si caratterizza per la persistente, cioè di lunga data, difficoltà a separarsi dai propri beni a prescindere dal valore che essi hanno. Le principali giustificazioni di fronte a questo comportamento sono la supposta utilità dell’oggetto, il suo valore affettivo o quello estetico. Alcuni soggetti sentono la responsabilità per la sorte dei beni e fanno tutto il possibile per evitare che vengano sprecati. E’ frequente anche il timore di perdere informazioni importanti, infatti, gli oggetti più conservati sono giornali, riviste, vestiti vecchi, borse, libri, posta e documenti ma, potenzialmente, qualsiasi oggetto può essere conservato. Non si conservano solo oggetti di poco valore ma anche oggetti preziosi che si trovano spesso in pile mischiati con altri oggetti di scarso valore.
L’idea di doversene separare per gettarli via procura molto disagio. Inoltre l’accumulo degli oggetti ingombrano gli spazi vitali che diventano quasi o del tutto inutilizzabili, per esempio non è più possibile cucinare in cucina o dormire in camera da letto.
L’ingombro consta di un gruppo di oggetti generalmente non collegati tra loro o se lo sono lo sono solo marginalmente e vengono ammassati in modo disorganizzato. Gli spazi più ingombrati sono quelli vitali della casa piuttosto che sulle aree più periferiche come per esempio il garage, soffitte o cantine.

Il disturbo da accumulo contrasta con il normale collezionismo, sistematico ed organizzato anche se in alcuni casi la quantità effettiva di beni può essere simile.
Spesso nei pazienti è presente indecisione, perfezionismo, evitamento, procrastinazione, difficoltà di pianificare e organizzare attività e distraibilità. Alcuni individui con disturbo da accumulo vivono in condizioni antigieniche che possono essere una logica conseguenza di spazi pesantemente ingombri.
Alcuni individui accumulano animali senza garantire gli standard minimi di nutrizione, igiene e cure veterinarie. La maggior parte di loro accumula anche oggetti inanimati.

Fonte: American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Fifth ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.