Chose de finesse

Perché una clinica differenziale se la psicoanalisi è contraria ad ogni classificazione ordinaria e alle tappe evolutive? La scoperta di Freud fa sì che tutti gli esseri umani abbiano una similitudine e allo stesso tempo una differenza. La psicoanalisi pone l’essere umano in una curva gaussiana, una continuità che ha però delle “differenzialità”. In questa curva ci sono delle differenze profonde  nelle strutture.

È necessario dare massima importanza ai piccoli dettagli piuttosto che porsi subito la quesitone della diagnosi. Miller dice che facendo attenzione ai piccoli dettagli, ai fini dettagli della posizione del soggetto nel discorso, da lì emerge la quesitone della struttura, lasciando che la struttura emerga da questi fini dettagli, i dettagli che l’inconscio fa emergere nel discorso del paziente.

Se non vogliamo cadere nelle maglie delle classificazioni categorizzanti allora i dettagli ci servono per dare una direzione alla cura. Fin dal primo colloquio, dobbiamo decidere subito cosa fa, se rivedere il paziente, se proporgli questa o quest’altra scelta. Ogni questione pratica è legata alla posizione del soggetto.

Lacan sostiene che “Lo psicoanalista non si autorizza che da se” (Jacques Lacan, Proposta del 9 ottobre 1967 intorno alla psicoanalista della Scuola , in Scilicet, Feltrinelli, 1977, p. 19-33). Questa posizione dell’analista è vista da Lacan come un’autorizzazione singolare. Alcuni hanno preso forse troppo allegramente questo passaggio. Autorizzarsi da sé significa che ciascuno ha una responsabilità unica. Significa essere al servizio di questa responsabilità. Significa che qualsiasi atto clinico ha una importanza nella vita del soggetto. Questa autorizzazione implica una consapevolezza di quello che stiamo facendo. È la solitudine dell’analista. La questione è come mettere in circolazione questa solitudine. Che fare della propria solitudine. Il paziente viene chiedendo la felicità. L’analista imbroglia se gliela promette, anche solo se gliela fa intravedere. Si tratta di indicare la posizione dell'”uomo mascherato”. Questa è l’unica via d’uscita che c’è e che possiamo far intravedere.