Disturbo reattivo dell’attaccamento

Il disturbo reattivo dell’attaccamento della prima infanzia o dell’infanzia si manifesta attraverso condotte di attaccamento esagerate e inadeguate dove il bambino raramente o minimamente si rivolge a una figura specifica per cercare conforto, protezione, sostegno e accudimento. Il tratto caratteristico di questa patologia è una relazione di attaccamento assente o evidentemente sottosviluppata tra il bambino e le figure di riferimento. Pur essendo capaci di sviluppare attaccamenti selettivi, i bambini, a causa delle scarse opportunità avute durante il primo sviluppo, non riescono a costruire attaccamenti selettivi. Quando stanno male non si sforzano di ottenere conforto, sostegno, accudimento o protezione. Quando provano disagio rispondono scarsamente ai tentativi di conforto offerti dalla persona accudente. Tale comportamento è associato all’assenza di ricerca del conforto stesso e mancanza di risposte adeguato quando il caregiver prova a confortarlo. Sono bambini che mostrano una minima o assente espressione di emozioni positive durante le interazioni quotidiane e la loro capacità di regolazione delle emozioni è inadeguata con tendenza a mostrare soprattutto emozioni come: paura, tristezza o irritabilità difficili da comprendere. La diagnosi di disturbo reattivo dell’attaccamento non dovrebbe essere posta in bambini in grado di sviluppare attaccamenti selettivi e può essere diagnosticata dal nono mese in poi.

La sintomatologia si manifesta in presenza di trascuratezza sociale e in concomitanza con ritardi dello sviluppo, in particolare ritardi cognitivi e del linguaggio. E’ possibile presenza di stereotipie, trascuratezza, malnutrizione o altri segni di scarsa cura.

Nei bambini affetti da questo disturbo spesso è riscontrabile trascuratezza sociale fin dai primi mesi di vita. La sintomatologia si manifesta in età compresa tra i 9 mesi e i 5 anni e i comportamenti di attaccamento sono assenti o minimi caratterizzati per lo più da reazioni emotive anomali. Senza un inserimento in un ambiente di accudimento adeguato il recupero e la ripresa sono difficilissimi e il disturbo può persistere per alcuni anni. La diagnosi dovrebbe essere posta con molta cautela ai bambini di età maggiore a 5 anni.

Fonte: American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Fifth ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.